Comprare stampanti professionali su Amazon: problemi e rischi per le aziende – Parte 1^
Comprare sul noto marketplace è sempre la scelta giusta? Anche quando si tratta di soluzioni professionali? Una ricerca di PTS srl getta una luce sulle esperienze di acquisto di stampanti multifunzione di oltre 400 tra professionisti e privati. Quando si pensa a un processo di compravendita su Internet, Amazon è ormai uno dei protagonisti assoluti, non solo come piattaforma finale di acquisto, ma anche come fonte di informazione e confronto di prezzi e articoli.
Uno stato di fatto che si sta estendendo anche al mondo dei prodotti più professionali: con Amazon Business, infatti, anche aziende e attività commerciali possono acquistare prodotti per il proprio lavoro sul noto marketplace. Ma gli conviene veramente? Se un’impresa ha la necessità di trovare e scegliere un dispositivo non di uso comune e professionale, a quali rischi va incontro rivolgendosi ad Amazon? Al di là dei miti sul “mondo Amazon” e andando a scavare nella reale esperienza di aziende e professionisti, quali sono stati i problemi con cui si sono scontrati in questa esperienza di acquisto? Una scelta vincente o con spiacevoli retroscena?
Un’analisi di PTS – azienda di Modena specializzata da 25 anni nello sviluppo di soluzioni tecnologiche per l’ufficio – è andata a scavare nelle numerose recensioni pubbliche su Amazon (tra il 2017 e il 2019), relative a un prodotto in fase calante, ma imprescindibile in qualsiasi realtà di lavoro: le stampanti multifunzione. Uno sforzo che, nonostante il tema particolarmente scottante delle false recensioni sul noto e-commerce, ha portato alla luce i “mal di pancia” più dolorosi, significativi e ricorrenti emersi nell’esperienza di acquisto.
1) Il contesto
Sono state analizzate 420 recensioni pubblicate su 9 modelli diversi di stampanti multifunzione di marca HP, Brother e Ricoh, tra le più cercate all’interno del noto marketplace.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, le recensioni con punteggi alti (voti 4 e 5) vengono espresse da circa l’88% degli acquirenti. Significativo (in negativo), se si pensa che di questi circa il 12% ha segnalato uno o più problemi nella soluzione scelta e nell’esperienza di acquisto. Il restante 12% assegna invece punteggi medio-bassi (3, 2 e 1 stella): di questi uno schiacciante 96% segnala uno o più problemi e “brutte esperienze”.